Come andare in pensione nel 2022

Il nostro sistema previdenziale è in continua evoluzione, nel 2022 abbiamo una serie di novità apportate dalla legge di Bilancio 2022.

Rimangono confermati i requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata, si introduce “quota 102” per il solo anno 2022. Per un anno si proroga opzione donna e l’Ape sociale. Si ha un ampliamento delle categorie che possono accedervi. Misure particolari sono previste per alcune categorie quali operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.

Ecco una sintesi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente

Pensione di vecchiaia

67 anni di età e 20 anni di contribuzione

Non si applica la finestra

Per i lavori gravosi 66 annui e 7 mesi con 30 anni di anzianità contributiva

Pensione anticipata

42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne

Si applica finestra mobile trimestrale

Per i lavoratori precoci appartenenti a particolari categorie (disoccupati, invalidi civili, caregiver e lavoratori addetti a mansioni gravose) 41 anni di contributi, con finestra mobile trimestrale

Quota 102

64 anni di età e 38 anni di contributi con finestra mobile trimestrale o semestrale per i dipendenti pubblici

Opzione donna

Occorre avere entro il 31 dicembre 2021 un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome)

Si applica la finestra mobile pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, e 18 mesi per le lavoratrici autonome, rispettivamente, dell’anno scolastico o accademico

Ape sociale

Può accedervi chi maturi il requisito di età (63 anni) tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021 e rientri in una delle categorie previste dalla normativa:

– i disoccupati

– i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado con disabilità grave

– i lavoratori affetti da riduzione della capacità lavorativa almeno pari al 74 per cento

– i lavoratori che da almeno 6 degli ultimi 7 anni di lavoro, svolgono in maniera continuativa una delle professioni difficoltose e rischiose elencate dalla normativa

Agli appartenenti alle prime tre categorie è richiesta un’anzianità contributiva minima di 30 anni, che sale a 36 per la quarta.

Per gli operai edili, per i ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta il requisito dell’anzianità contributiva è ridotto a 32 anni

Articolo a cura di Donatina Lucia, Consulente del Lavoro e CTU

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.