
04 Feb LA FINTEGRATION TRASFORMERÀ LE BANCHE ITALIANE?
Il processo di “fintegration”, iniziato già da alcuni anni, ha coinvolto indistintamente l’attività degli intermediari bancari e finanziari ed ha dato origine ad un ecosistema che si è evoluto velocemente, espandendosi in molteplici direzioni e annoverando progressivamente nuove articolazioni alimentate da complesse applicazioni tecnologiche, tutta espressione della digital and intangible economy.
L’inizio della pandemia non ha fatto altro che accelerare la digitalizzazione dei processi bancari e finanziari ed ha portato le banche non solo ad introdurre nuovi canali di distribuzione ma di fatto ad operare un profondo ripensamento su come operare, di come trattare la clientela e di come creare i prodotti finanziari.
Il dialogo banca – cliente di una banca digitale ideale mira ad aiutare i clienti a soddisfare le loro esigenze con soluzioni finanziare tailor made, e non a vendere loro prodotti bancari approssimativi che non ne soddisfano pienamente le necessità.
Quindi la domanda da porsi è: come sarà il nostro sistema bancario dopo questa rivoluzione?
Condivido con tutti Voi quattro probabili scenari futuri sulla possibile banca del domani teorizzati dal dott. Hatami, fondatore di Pacemakers.io, azienda advisory specializzata nella trasformazione digitale nei servizi finanziari.
SCENARIO 1 “La Better Bank”
In questa versione del futuro, la rivoluzione bancaria ha fatto il suo corso e quasi tutti i clienti vedono nel digitale la principale modalità di interazione con la propria banca.
Alcune grandi banche hanno approfittato dell’opportunità ed hanno ridefinito i loro modelli operativi per soddisfare i nuovi requisiti digitali. Tramite la creazione di un’offerta digitale competitiva, il training dei dipendenti e la ridefinizione di alcune filiali ( dopo averne chiuse gran parte), queste banche sono state in grado di fidelizzare gran parte della clientela esistente diventando una banca migliore per il futuro.
Le Better Banks rappresentano ancora una grossa fetta del mercato bancario, avendo completato la transizione a un nuovo modus operandi.
SCENARIO 2 “La NeoBank”
In questo possibile scenario, molte banche storiche non sono sopravvissute alla rivoluzione digitale.
Negli anni, gran parte dei clienti di queste banche hanno preferito abbandonare la loro banca piuttosto che accettare un livello di offerta e di servizio inferiore alle loro aspettattive.
I clienti si sono trasferiti a nuove banche create per l’era digitale, banche che offrono prodotti e servizi simili a quelli delle banche tradizionali, ma che lo fanno meglio di quanto la maggior parte delle banche tradizionali erano in grado di fare. Spesso queste Neobank offrono servizi bancari senza essere effettivamente banche.
La Neobank di fatto reinventa il modello operativo delle banche per un futuro digitale.
SCENARIO 3 “La Hybrid Bank”
In tale scenario, molte banche storiche si renderebbero conto che potrebbero migliorare la loro offerta attraverso la collaborazione con dei partners. Quindi diverse tipologie di prodotti quali mutui, investimenti, pensioni e altro comincerebbero ad essere offerte tramite operatori terzi medianti contratti di partnership.
Nascerebbe così una nuova tipologia di banca digitale, che consentirebbe ai clienti di accedere a più provider con un unico login e una sola interfaccia. Inoltre, il modello di partnership offrirebbe la possibilità di aggiornare a trasformare la propria offerta in modo molto più rapido ed economico rispetto ad uno sviluppo interno.
SCENARIO 4 “La Disantermediated Bank”
Man mano che diventano più disincantati sulla propria banca, i clienti potrebbero sentirsi più a loro agio nell’accedere a prodotti finanziari tramite entità e canali non bancari. Inizierebbero a utilizzare le loro piattaforme social, fornitori di hardware o anche retailer preferiti come un modo accettabile per accedere ai servizi finanziari.
Per questi fornitori ( spesso BigTech) il successo è basato su modelli commerciali consolidati, indipendenti dalla redditività dei servizi finanziari offerti. Queste aziende integrerebbero l’offerta finanziaria nelle proprie proposte ai clienti, spesso consentendo al cliente di effettuare operazioni bancarie senza nemmeno rendersi conto di farlo effettivamente.
Le Disintermediated Bank inizierebbero poi a sviluppare servizi sempre migliori rendendo più facile lavorare attraverso le loro piattaforme piuttosto che andare direttamente alla banche. Questi servizi finanziari sarebbero ancora forniti dalle banche ( vecchie, nuove e aggregate ).
Gradualmente le banche inizierebbero ad operare come servizi pubblici, fornirebbero servizi bancari ma non controllerebbero la relazione con il cliente.
Questi scenari sono ovviamente archetipi ed è molto probabile che nel futuro siano presenti tutti e quattro ed in ogni caso la relazione banca- cliente (impresa ) è destinata a mutare ed adeguarsi al nuovo (tecnologico ) che avanza.
Le Imprese dovranno riuscire a comprendere come i propri partners bancari stanno evolvendo per poter mantenere inalterato nel tempo il proprio rapporto con le Banche italiane ed estere.
La Banca sarà sempre un partner o gradualmente diventerà un mero fornitore?
Dippa
L’articolo è stato redatto dal nostro partner Mizuya Piattaforma di Credit Management
Fonte: https://mizuya.it/credit-manager-mizuyala-fintegration-trasformera-le-banche-italiane/
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