Agenzia delle Entrate e Codice della Crisi

Da qualche giorno è entrato in vigore il Codice della crisi e in passato abbiamo più volte scritto su questo argomento nel tentativo di aggiornarvi sulle modifiche legislative intervenute.

Facendo seguito proprio ad un nostro articolo, del gennaio 2022, dedicato alle segnalazioni dei Creditori Pubblici qualificati (INPS-Agenzia delle Entrate-Agenzia della Riscossione) Vi aggiorniamo su quanto letto sulla stampa specializzata. Nello specifico sembrerebbe come l’agenzia delle entrate abbia iniziato a notificare una lettera di compliance a quei contribuenti che risultavano non avessero pagato il proprio debito Iva – 5mila euro – come da liquidazione periodica inviata telematicamente.

È bene ricordare, a questo proposito, come le segnalazioni, da parte dei Creditori Pubblici qualificati dovranno avvenire, entro 60 giorni, dal superamento dei seguenti importi soglia:

INPS: ritardo di oltre 90 giorni nel versamento dei contributi previdenziali di ammontare superiore, per le imprese con lavoratori subordinati e para subordinati, al 30 per cento di quelli dovuti nell’anno precedente e alla soglia di 15.000 euro, e, per quelle senza i predetti lavoratori, alla soglia di 5.000 euro. La segnalazione si riferirà ai debiti accertati dal 1° gennaio 2022.

Agenzia delle Entrate: esistenza di un debito scaduto e non versato per l’IVA, risultante dalla comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche, superiore a 5.000 euro. La segnalazione si riferirà ai debiti risultanti dalle comunicazioni relative al I trimestre 2022;

Agenzia della Riscossione: esistenza di crediti affidati per la riscossione e scaduti da oltre 90 giorni, superiori, per le imprese individuali, a 100.000 euro, per le società di persone a 200.000 euro e, per le altre società, a 500.000 euro. La segnalazione si riferirà ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° luglio 2022.

La comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate sembra non abbia alcun carattere finalizzato alla riscossione bensì intenda avvertire il contribuente che nella gestione della sua impresa ci sia qualcosa che non va e nell’ottica della continuità aziendale è bene che l’imprenditore prenda le dovute contromisure, proprio come previsto dallo spirito iniziale del legislatore. Come previsto dalla norma, nella comunicazione dell’Agenzia delle Entrate c’è anche l’invito a valutare il nuovo strumento della composizione negoziata della crisi introdotto circa un anno fa.

Si ricorda come, ormai già dal marzo 2019, il vero cambiamento riguardi le responsabilità civili e penali degli amministratori, dei revisori e dei sindaci, qualora decidessero di rimanere inerti di fronte alla segnalazione.

Riteniamo necessario sottolineare l’importanza di sottoporre a due diligence la vostra azienda proprio al fine di anticipare le comunicazioni da parte dei Creditori Pubblici qualificati o a gestirne prontamente le conseguenze. Una due diligence che riguardi evidentemente non solo la situazione debitoria tributaria ma anche quella recentemente prevista in merito anche all’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni, in merito all’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno novanta giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti e all’esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni o che abbiano superato da almeno sessanta giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino complessivamente almeno il cinque per cento del totale delle esposizioni.

Articolo a cura di Alessandro Coppola, Dottore Commercialista e Revisore Contabile

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