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Estratto conto INPS: regolarizzare i periodi mancanti

L’estratto conto INPS è il documento in cui figurano tutti gli accrediti presso le gestioni previdenziali amministrate dall’Istituto, spesso viene analizzato alla fine della carriera lavorativa quando si è prossimi alla pensione.

Dalla verifica può emergere l’assenza di specifici periodi lavorati, l’indicazione di retribuzioni o redditi più bassi rispetto a quelli realmente percepiti, il  mancato accredito di alcuni eventi coperti figurativamente, come un periodo di malattia indennizzato.

Come intervenire in presenza di errori od omissioni nell’estratto conto contributivo?

In base alla problematica riscontrata abbiamo le relative azioni da intraprendere.

Alcuni periodi possono risultare sull’estratto conto contributivo solo se il lavoratore ha maturato diritti specifici ed ha agito con presentazione di apposita istanza per il riconoscimento ai fini previdenziali quali: il servizio di leva, i periodi di maternità al di fuori del rapporto di lavoro, che non sono accreditabili d’ufficio. In questi casi l’interessato ha diritto all’accredito figurativo.

Altri periodi, come le annualità di durata legale del corso di studi universitario (art. 2, D.lgs. n. 184/1997) possono figurare nell’estratto conto se sono stati riscattati e risulta versato il relativo onere.

In altri casi si rende necessaria una segnalazione all’Inps quando come nel caso in cui il lavoratore sia certo che il periodo mancante dall’estratto contributivo INPS sia stato effettivamente lavorato oppure debba risultare coperto da accrediti. La segnalazione contributiva deve essere inoltrata all’Istituto. Nel dettaglio seguire il percorso “Fascicolo previdenziale del cittadino” accedendo con credenziali quali: SPID, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi – Posizione assicurativa, Segnalazione contributiva”. Va indicato nel dettaglio il periodo mancante, la gestione previdenziale di riferimento come: Assicurazione Generale Obbligatoria- Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti. La tipologia di contribuzione assente: obbligatoria, da riscatto, figurativa.

Fra la documentazione da allegare abbiamo cedolini paga, ricevute di versamento, o altra documentazione comprovante il diritto agli accrediti e la loro misura.

In alcuni casi i contributi sono assenti dall’estratto conto INPS in quanto mai versati dal datore di lavoro o dal committente. Se la contribuzione omessa risulta prescritta, l’unico strada percorribile per il lavoratore è la richiesta di costituzione di rendita vitalizia (art. 13, Legge n. 1338/1962; circ. INPS n. 78/2019).

La costituzione di rendita vitalizia è ammessa solo in presenza di un documento scritto con data certa, volto a dimostrare la prova dell’esistenza del rapporto di lavoro. È ammessa per i lavoratori subordinati e per i lavoratori la cui posizione previdenziale deriva da altri soggetti, come ad esempio: collaboratori iscritti alla Gestione Separata INPS, coadiutori dell’imprenditore artigiano o commerciale, i coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri.

Articolo a cura di Donatina Lucia, Consulente del Lavoro e CTU

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