flat tax, irpef, regime forfettario

Flat Tax Incrementale

Flat tax: diventa incrementale

La Flat Tax Incrementale è stata introdotta nel nostro ordinamento tributario dalla La Legge di Bilancio 2023 per i percettori di reddito di impresa e di lavoro autonomo, diversi da quelli che applicano il regime forfetario. Consiste nell’applicazione di un’aliquota ridotta, pari al 15%.

Tale aliquota si applica su parte dell’incremento realizzato nel 2023 rispetto al risultato più elevato conseguito nel corso del triennio 2020-2022.

Tale imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali, può essere applicata in luogo degli scaglioni crescenti previsti per l’Irpef.

I contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, potranno usufruire di questa agevolazione tributaria su una base imponibile non superiore ad euro 40mila, determinata sulla differenza tra i redditi percepiti nel corso del 2023 e su quello più alto percepito nel triennio 2020-2022 incrementato del 5%.

L’Amministrazione Finanziaria ha chiarito che:

– l’eventuale maggior reddito che ecceda il limite di 40.000 euro, resta assoggettato alla tassazione progressiva IRPEF (ed alle relative addizionali), secondo gli ordinari scaglioni di reddito;

– il regime agevolativo non si applica qualora il contribuente abbia iniziato l’attività nel corso del 2023;

– i contribuenti in regime forfettario che nel corso del 2023 dovessero superare il limite dei 100mila euro di incassi/ricavi saranno costretti ad uscire immediatamente dal regime agevolativo, potendo rientrare a beneficiare della Flat Tax Incrementale.

Ai fini esemplificativi si riporta il seguente esempio:

se il contribuente nel corso del triennio 2020-2022 dovesse aver dichiarato redditi rispettivamente per 90.000, 100.000 e 95.000 si prenderà a riferimento il reddito dichiarato più alto pari ad euro 100mila incrementato del 5% e, pertanto, pari ad euro 105.000.

Se nel corso del 2023 il contribuente dovesse dichiarare un reddito di euro 150.000 la Flat Tax Incrementale si applicherà alla differenza tra i due redditi e, quindi, a 150.000 meno 105.000, nel limite di 40mila euro dell’incremento.

Pertanto, essendo l’incremento pari ad euro 45.000 la quota di euro 40mila potrà essere assoggettata alla FTI del 15%, anziché alla tassazione progressiva IRPEF e alle relative addizionali, secondo gli ordinari scaglioni di reddito, mentre la rimanente quota di euro 5.000 sarà assoggettata a tassazione ordinaria.

Articolo a cura di Alessandro Coppola, Dottore Commercialista

No Comments

Post A Comment