
08 Jun I sei elementi da non dimenticare in un contratto di vendita
Quali sono gli elementi da tenere sempre a mente per la predisposizione di un contratto di beni e servizi?
1. Se vendi ad un privato, ricordati del Codice del Consumo.
Il Codice del Consumo è una legge che impone una serie di obblighi di trasparenza e di condizioni di vendita favorevoli al consumatore, come per esempio il diritto di recesso con restituzione del bene comprato e rimborso dell’intera somma pagata entro 14 giorni dall’acquisto. Anche se non specificato nel contratto, sono obbligatorie per legge, quindi non è possibile eluderle con clausole di espressa limitazione.
2. Se compri servizi, attenzione al rinnovo automatico.
Quando si comprano servizi, specialmente online, probabilmente il venditore avrà previsto che il contratto, al suo termine, si rinnovi automaticamente per un periodo, normalmente, della medesima durata. È una clausola spesso comoda per entrambe le parti, ma chi acquista deve tenerla a mente per fare la disdetta nei termini previsti dal contratto.
3. Se compri prodotti, paga al momento giusto.
Spesso il venditore chiede il pagamento in anticipo rispetto alla consegna del prodotto, perché lo lascia in una posizione di forza in caso di un qualsiasi problema che possa emergere. È interesse dell’acquirente, invece, pagare dopo la consegna, in modo da poter verificare che il prodotto corrisponda a quello che si intendeva comprare. Una buona via di mezzo può essere pagamento alla consegna, ma è utile valutarlo di volta in volta in funzione delle clausole del contratto.
4. Se vendi ad un distributore, ricordati che c’è il rischio di concorrenza.
Se non è espressamente previsto nel contratto, un tuo distributore può vendere prodotti in concorrenza con il tuo. Per evitarlo, puoi prevedere un patto di non concorrenza nel contratto, ma a certe condizioni: è necessario indicare se la limitazione sia per tipologia di prodotti o per territorio, e in quest’ultimo caso, si dovrà indicare cosa accade se il distributore vende fuori dal proprio territorio. È possibile limitare la concorrenza anche successivamente alla cessazione del contratto, ma deve essere retribuito e per un periodo di tempo determinato.
5. Proteggi la tua proprietà intellettuale.
Se vendi un bene o un servizio che contiene una tua proprietà intellettuale (per esempio del know how) o industriale (per esempio un brevetto), è bene proteggerla con una clausola espressa di riservatezza delle informazioni che vengono trasmesse nell’ambito del contratto. Spesso si tratta di un contratto specifico che si firma prima di cominciare una relazione commerciale, ma non è l’unica maniera. La riservatezza può essere estesa al contenuto del contratto stesso, ma ricorda sempre di prevedere che la validità della clausola sopravviverà al termine del contratto.
6. Scegli il foro competente con astuzia.
Quando si prepara un contratto raramente si pensa che è possibile andare a discutere in tribunale, ma è opportuno prestare a questo aspetto un po’ di attenzione, quando è possibile. Infatti, se vendi ad un privato, il foro competente è definito dal Codice del consumo, ma se vendi ad una società o ad un professionista, puoi indicarlo liberamente.
Quale scegliere? Se il contratto riguarda un prodotto o un servizio che vendi su larga scala, forse ti conviene indicare il tribunale più comodo per te, ma in generale, è bene valutare volta per volta, in funzione di un possibile passo successivo (pignoramento, dichiarazione di fallimento, etc.). Se, poi, il contratto è con un soggetto non italiano, è necessario tenere in considerazione se le sentenze sono o meno automaticamente riconosciute in quel paese.
Articolo a cura di Camillo Vespasiani, Avvocato Civilista specializzato in diritto commerciale
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