
10 Nov Licenziato l’autista distratto dalle chat che provoca un tamponamento
La Corte Suprema di Cassazione con la sentenza n. 30271/2022 ha ritenuto corretta la sanzione del licenziamento all’autista che cagiona un tamponamento, provocando danni al mezzo aziendale, perché impegnato su WhatsApp durante la guida.
Poiché il dipendente è un’autista, la sua negligenza è di particolare gravità, tale da giustificare il licenziamento in quanto lede irrimediabilmente il rapporto fiduciario con il datore.
L’autista di una S.r.l impugna il licenziamento irrogatogli dalla società datrice per aver causato un tamponamento con colpa grave, in quanto distratto da una chat proprio mentre era alla guida.
Le richieste del lavoratore sono state respinte sia in primo che in secondo grado, poiché in giudizio è stata provata la giusta causa di licenziamento nella condotta del lavoratore, responsabile del tamponamento a cui sono conseguiti danni dei mezzi aziendali.
Quello su cui è stato posto l’accento è il fatto che, alla luce delle mansioni di autista svolte dal lavoratore, ci si attende dallo stesso una perizia elevata alla guida, ragion per cui, una condotta come quella tenuta dallo stesso, risulta lesiva del rapporto fiduciario tra dipendente e datore.
L’autista nel ricorrere in Cassazione impugna la decisione, tra la altre cose, contestando la sanzione irrogata.
La Cassazione, dopo aver analizzato i singoli motivi del ricorso, lo rigetta.
Risulta, infatti, provato nel giudizio la responsabilità del lavoratore per i danni riportati dal veicolo aziendale a causa della violazione delle norme sulla circolazione.
Condotta che la Corte, in relazione alle mansioni svolte, ha ritenuto integrare una gravissima negligenza capace di ledere il vincolo fiduciario che caratterizza il rapporto di lavoro.
Non quindi una mera incuria, ma una giusta causa di licenziamento.
Articolo a cura di Francesca Oliosi, Avvocato Civilista
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