superbonus e illeciti

Sequestro a carico di terzi e superbonus

Con la sentenza n. 40865 del 2022, la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito la legittimità del sequestro preventivo di tipo “impeditivo” operato sul cassetto fiscale del terzo cessionario dei crediti d’imposta maturati a fronte dell’accesso al cosiddetto “Superbonus”, sebbene il predetto potesse considerarsi terzo in buona fede estraneo all’illecito.

La Corte, nell’ambito di un procedimento in cui era contestato il reato tributario di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 8 D.lgs. 74/00) ha argomentato chiarendo che la predetta misura cautelare può essere operata anche quando i crediti fiscali, generati dall’accesso allo strumento del Superbonus, sono fuoriusciti dalla sfera di disponibilità dell’autore del reato ed entrati nella disponibilità del terzo in buona fede ed estraneo all’illecito (nel caso di specie, Banco Desio e della Brianza), poiché, trattandosi comunque di cosa pertinente al reato, la finalità del predetto vincolo è quella di evitare il pericolo del protrarsi o dell’aggravamento delle conseguenze del reato e tale finalità deve considerarsi prevalente rispetto al diritto di credito acquisito dal terzo.

Articolo a cura di Alessia Cristiana Spagnuolo, Avvocato Penalista.
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